Gabba è a giro da una vita. E si capisce. Da cosa? Dallo stile? Dal flow? Forse, ma non solo. E’ il modo in cui ti vivi le cose che fa la differenza. Certo i trent’anni sul groppone aiutano a darti quella botta di maturità che ti separa dal pischello infottato e preso bene (ma che ignora chi siano i Mobb Deep, per esempio, e questo è grave, cazzo), ma è la serenità, dote rara da queste parti, con cui descrive il suo percorso, che ti dimostra che l’uomo Gabba è in pace con sé stesso.
“C’ho 30 anni. Sono a fine “carriera”. Ho prospettive diverse, non mi interessa più pisciare in testa a qualcuno. Arrivato alla soglia del fatidico numero, il mio obiettivo era quello di cambiare un po’ le cose. Se non coinvolgi la gente non ha senso continuare.”
Nel futuro prossimo di Gabba, che gravita in orbita Blocco Recordz, c’è uno street album praticamente finito, in uscita a settembre, realizzato con Lapo. Sempre a settembre è previsto anche un EP con soave dei DDP mentre, entro la fine dell’anno il volume 2 di Blows 2 da head.
Tutto scaricabile da www.bloccorecordz.com, sito dell’etichetta nata nel 2005 da un’idea dei DDP. Per la distribuzione l’etichetta si appoggia a Vibra Records, ed offre, a chi ne ha la volontà, la possibilità di stampare i dischi.
Gabba, nato e cresciuto a S. Frediano ma trapiantato a Prato Est, ne ha viste di cose che voi umani..
“La prima cosa rap che ricordo è un lungo linea.. in treno a S. Maria Novella.. sarà stato il 93. Stavo andando a Firenze per la mostra dell’Artigianato… ai tempi c’era una rivista “Tutto” che se ne uscì con uno speciale sui graffiti che poi… essendo la rivista molto generalista… era una specie di dossier allargato sull’hip hop in generale. Mi infottai.”
Si allarga il raggio di interesse di Gabba per la cultura hiphop, contemporaneamente aumentano anche le collaborazioni.
“Tra l’altro la cosa ai tempi non era scindibile.. si seguiva l’hip hop a 360 gradi.. anche io facevo graffiti ma il rap puro è venuto solo nel ’99. Ho partecipato anche al mitico doppio mixtape “L’impero” nel ’96, sicuramente tra le prime robe rap che ho fatto.”
Segue “tanta roba a cazzo fatta in casa” e la conduzione di un programma in una radio privata.
“Ci passavo del rap e ogni tanto ci infilavo anche qualche freestyle. E’ stata sicuramente una bella palestra, sia per quanto riguarda la ricerca dei sample originali (con tutti quei vinili che c’erano a giro..) sia per quanto riguarda la promozione di cose nuove.”
Nel 2003-2004 Gabba realizza un altro tape, questa volta nella patria del rap, a New York con la collabborazione “dei Local Heroes di laggiù“.
“Era una figata quel tape, c’erano gli skit, era grezzo di brutto, ma era mio e suonava americano. L’ho portato un po’ a giro ed è piaciuto a quelli di bloccorecordz che all’epoca era ancora più una crew che un’etichetta.”
Ma Gabba non si ferma, sforna mixtape come se piovesse e collabo a ogni piè sospinto.
“Mi piace il mixtape, il prodotto grezzo. La sede dell’etichetta è a Milano, e questo mi ha permesso di lavorare tanto lassù, dove, onestamente, ho avuto una bella cassa di risonanza. Devo dire che le mie soddisfzioni me le sono levate.”
Sempre entro l’anno dovrebbe vedere la luce anche il primo disco ufficiale, se proprio non riuscite ad aspettare potete collegarvi sul sito dell’etichetta e scaricarvi la discografia precedente.
Per maggiori informazioni www.myspace.com/gabbamixtapes oppure su facebook: gabbaman o ancora potete scrivere a: gabbaman@live.it
Top 5 di Gabba in nessun ordine di preferenza:
- Mobb Deep
- Nas
- Neffa
- Wu Tang
- Clash